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La 'NDOCCIATA (8 Dicembre 2009)

 

...un fiume di fuoco che investe le vie della citta'...
...un origine che si perde nella notte dei tempi...

La manifestazione
La 'ndocciata di Agnone e' una delle manifestazioni piu' sentite dal popolo agnonese. All'imbrunire della Vigilia di Natale, infatti, si riuniscono nella parte settentrionale del paese i gruppi delle cinque contrade di Agnone
- Sant’Onofrio (gruppo storico fondato nel 1932, anno della prima gara delle “ndocce”);
- Guasta (in agro di Capracotta);
- Gruppo Capammonde e Capabballe (formato quasi interamente da giovani del paese);
- Colle Sente (in alta montagna, incentrato sulla famiglia Bartolomeo, detta “Barducce”);
- San Quirico (zona di vallata),
costituiti da portatori di tutte le eta', con addosso i loro pesanti mantelli neri, a ruota e dal bavero alto ("la cappa").
Al rintocco del campanone di Sant'Antonio (“quand sfèrra Sant’Antuonje” ) sono pronti per accendere le grandi 'ndocce e dare vita al piu' grande e antico rito natalizio del fuoco.
Si incamminano lungo il corso principale del paese, dando vita ad un immenso fiume di fuoco. Una volta giunti in piazza si riuniscono tutte le 'ndocce in un grande falo' che ha un alto valore simbolico e religioso: dire addio alle cose brutte dell'anno passato distruggendole con il fuoco che sana e purifica ogni cosa...

La 'Ndoccia, da cui prende il nome la manifestazione, e' una grande torcia lunga circa tre metri realizzata con legno di abete bianco e fasci
di ginestre legate insieme da uno spago e riunite da paletti trasversali per formare gruppi che possono arrivare fino a venti fiaccole. Da come la 'ndoccia ardeva si poteva intuire la prospettiva dell'annata: se soffiava la borea, previsioni ottime, viceversa se soffiava il vento; Una fiamma schioppettante e consistente era di buon augurio per i raccolti e per allontanare spiriti maligni.

 

Usi e Tradizioni
Al termine della sfilata era d'uso raccogliere i tizzoni ardenti delle 'ndocce per cucinare i "fedelojne che la baccaleana" (fedelini col baccalà): la tradizione vuole che il fumo di questi tizzoni, portato in casa, protegga la stessa da ogni maleficio.
Ma la 'ndoccia serviva anche per pavoneggiarsi agli occhi delle ragazze, fare cioe' "la cumbarsa". I ragazzi infatti gareggiavano per realizzare la torcia piu' bella e scoppiettante. A fine sfilata si recavano sotto casa dell'innamorata e appoggiavano la 'ndoccia vicino al portone. Se la sposa accettava, allora il padre apriva le porte allo sposo invitandolo a casa, in caso contrario la mamma con una tina piena d'acqua spegneva la 'ndoccia e l'ardore del giovane...

Curiosita'
Non si ha una data precisa sull'inizio di questa manifestazione; anticamente la 'ndoccia veniva portata dai contadini per illuminare il percorso che l'avrebbero portati ad Agnone ad ascoltare la messa della notte di Natale. Infatti, solo nel 1886, le strade di Agnone furono illuminate a petrolio mentre nel 1904 entrò in funzione la centrale idroelettrica del Verrino.

La 'ndocciata si apre con i portatori di 'ndocce piu' giovani, non c'e' infatti alcun limite di eta', basta entusiasmo e voglia di partecipare.

Ogni 'ndoccia puo' arrivare a pesare fino a 8 chili; si gareggia per chi riesce da solo a portarne di piu'.

Piazza San Pietro - 8 Dicembre 1996:

Agnone restituisce la visita al Santo Padre Giovanni Paolo II attraverso la 'Ndocciata,

un evento che rimarra' nella storia di Agnone...